Non aspettarmi invano
La mia solitudine non aveva tempo per me
obliterata dalla fantasia
claudicante sano realismo
tentai invano di districarne i suoi passi
e di fingere di non sentire il tichettio
delle dissolvenze brusche di rapidi cambi di scena
e di fingere di non sentire il tichettio
delle dissolvenze brusche di rapidi cambi di scena
di un tempo lacrimato foglia
dell'insetto prigioniero della goccia
di un silenzio/assenzio
rincorrevo irrequieti pensieri
rincorrevo irrequieti pensieri
come un filo di vomito soffocante
Ehy, quieta tempesta
Verrò a coglierti
saliente rugiada
irrompere nel tuo fare fitto
spesso come tela di ragno
Verrò a coglierti
saliente rugiada
irrompere nel tuo fare fitto
spesso come tela di ragno
Avrò anche pochi pensieri
ma fissi
e piuttosto attoniti
di te, di me,
ma fissi
e piuttosto attoniti
di te, di me,
E de sta realtà
per quanto interna
estranea
per quanto interna
estranea
2 commenti:
Premetto che provo sempre un po' di disagio a commentare i versi, sarà che della poesia preferisco tenere l'ambiguità di senso che le é propria. Ho gradito questa lettura e altro non dico per i suddetti motivi. Ho da chiederti tuttavia qualcosa e spero che tu non trovi importune le mie domande.
Domanda 1: perché "tichettìo". E' un arcaismo per "ticchettìo"? E' una licenza poetica legata alla musica dei versi?
Domanda 2: perché questa esclamazione "Ehy"? Io qui opterei decisamente per un più classico "Eh" o "Ah".
Domanda 3: "sta" devi toglierlo. Troppo da Trilussa. Stride violentemente con i tuoi versi. Meglio decisamente "della" o in alternativa "de la". A presto.
Giulia
P.S. Scusami tanto. Bellissime le foto per quanto un po' inquietanti specie la prima.
Grazie Giulia, ci penserò
ticchettìo credo solo un errore di battitura, per il resto, devo rivedere, questo blog è molto trascurato, si :)
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